
Lo psicologo dell’età evolutiva è quella figura professionale alla quale rivolgersi quando un bambino o un adolescente vivono un disagio: difficoltà scolastiche, relazionali o comportamentali. Un bambino può fare fatica in molte cose: gestire le emozioni, rispettare le regole, dormire, mangiare. Aiutarlo vuol dire investire nel suo benessere e permettergli di esprimere il suo massimo potenziale. Si occupa di quest’area in particolar modo la Dott.ssa Fanny Bellio.
Difficoltà a seguire le regole, difficoltà nel gioco o nei rapporti con i pari. Bambini e adolescenti arrabbiati e aggressivi, ma anche che...
ScopriLe difficoltà a esprimere le proprie emozioni, fobie e ansia, difficoltà a dormire e difficoltà nell’alimentazione sono solo alcune delle problematiche...
ScopriDifficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e iperattività. Problemi che derivano sostanzialmente dall’incapacità...
ScopriDifficoltà o Disturbi nell’apprendimento della lettura, della scrittura, della comprensione del testo e del calcolo che comportano una non-autonomia...
ScopriI disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un'alterazione delle abitudini alimentari e da un'eccessiva...
ScopriL’infanzia non è sempre un periodo privo di insidie. Anche ai bambini può capitare di vivere situazioni fortemente traumatiche, e di sviluppare...
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Iniziare un percorso psicoterapeutico è prima di tutto una scelta di cura e al tempo stesso di sfida verso se stessi.
E’ uno scambio tra il terapeuta, esperto della materia, e la persona, esperta di sé.
Questo processo sviluppa la capacità di trovare in se stessi le soluzioni e le risorse migliori per favorire il benessere.
La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.
(OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948)
Può capitare qualche volta di essere un po’ depressi, ma come facciamo a capire se e quando c’è la necessità o meno di un aiuto terapeutico?
ScopriLa paura intensa e l’ansia sono emozioni legittime e hanno una funzione importante: segnalare che un nostro scopo risulta minacciato o compromesso.
ScopriE’ assolutamente normale, in certe situazioni, avere per la testa dei pensieri insistenti che ci tormentano. C’è una differenza tra il significato...
ScopriSingole circostanze o fatti ripetuti nel tempo, sono in grado di produrre reazioni emotive e corporee talmente forti che non sempre il cervello...
ScopriTanti sono i comportamenti e gli stati d’animo che possono portare a sofferenza psicologica la persona e che possono metterla in difficoltà con gli altri.
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Difficoltà a seguire le regole, difficoltà nel gioco o nei rapporti con i pari. Bambini e adolescenti arrabbiati e aggressivi, ma anche che fanno fatica a diventare autonomi e ad assumersi piccole responsabilità.
I bambini, gli adolescenti spesso e volentieri fanno fatica a rispettare le regole, fanno capricci esagerati, crisi inaspettate che gli adulti faticano a gestire. Si arrabbiano, rispondono male, provocano e non stanno mai fermi. Sono inconsolabili dopo una sconfitta, impermeabili a qualunque rimprovero. Queste problematiche, talvolta riguardano episodi isolati o sporadici, oppure rappresentano particolari (ma “normali”) fasi di sviluppo; tuttavia, in alcuni casi, possono essere il campanello d’allarme di disturbi psicopatologici veri e propri.
Nel nostro studio ci occupiamo di:
- Disturbo Oppositivo-Provocatorio
- Disturbo della Condotta
- Rispetto delle regole
- Aggressività e gestione della rabbia
- Problemi educativi
Il lavoro viene svolto attraverso colloqui, somministrazione di strumenti testistici e sedute di osservazione con i genitori e con i figli.
Le difficoltà a esprimere le proprie emozioni, fobie e ansia, difficoltà a dormire e difficoltà nell’alimentazione sono solo alcune delle problematiche che possono stressare un bambino o un adolescente.
A quanti genitori, insegnanti ed educatori sarà capitato di trovarsi di fronte a bambini arrabbiati, taciturni, tristi, paurosi, o preda di stati ansiosi. Bambini che fanno fatica a staccarsi dai genitori, bambini con paure e ansie che a volte sembrano immotivate. Molte volte non si tratta di “psicopatologie” ma di momenti di disagio e di difficoltà che bambini e adolescenti possono sperimentare di volta in volta nel loro affacciarsi alla vita. L’importante in questi casi è farsi aiutare da un esperto a superare o a gestire queste difficoltà.
Il nostro studio si occupa di :
- Fobie/paure
- Ansia
- Lutto e malattia grave
- Problemi del sonno
- Problemi dell'evacuazione
Difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e iperattività. Problemi che derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di autoregolare il proprio comportamento in funzione degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.
Non è raro sentirsi dire: “Suo figlio non è attento” , “Non riesce a stare seduto” , “Non sa proprio organizzarsi” (ecc.); quanti genitori alzano occhi e mani al cielo in segno di resa di fronte ad alcuni di questi segnali, non sapendo bene come interpretarli. Non tutti i bambini sono ADHD (Deficit d’Attenzione e/o Iperattività), in realtà la percentuale è veramente esigua. Ecco perché è importante affidarsi ad un esperto per valutare ed intervenire in modo appropriato di fronte a queste problematiche.
Nel nostro studio la Dott.ssa Fanny Bellio si occupa di valutazione e trattamento dei casi sospetti di ADHD; l’intervento può essere anche progettato in piccolo gruppo e molto spesso si accompagna a cicli di "parent training" (incontri esclusivi con i genitori per gestire le problematiche al meglio).
Difficoltà o Disturbi nell’apprendimento della lettura, della scrittura, della comprensione del testo e del calcolo che comportano una non-autonomia e un rendimento difficoltoso e insufficiente.
La scuola è un luogo di crescita e di sviluppo della persona. Purtroppo per alcuni bambini si trasforma in un luogo dove non riescono a sentirsi adeguati e competenti. Ci sono infatti bambini e adolescenti che, pur con un’ottima intelligenza, non riescono a leggere bene e/o velocemente, fanno tanti errori di scrittura, scrivono in maniera illeggibile, non capiscono i testi o fanno tanta fatica in matematica. Spesso ci troviamo di fronte a difficoltà scolastiche, in alcuni casi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA). Cosa è bene fare in tutti questi casi? Una figura esperta è l’unica che può aiutare genitori, insegnanti e bambini a gestire la situazione.
All’interno del nostro studio ci occupiamo di Valutazione e Trattamento delle seguenti Diffcoltà o Disturbi:
- Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia
- Difficoltà di Comprensione del Testo scritto
- Difficoltà di risoluzione dei problemi matematici
- Potenziamento del Metodo di Studio
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un'alterazione delle abitudini alimentari e da un'eccessiva preoccupazione e attenzione per il peso, per le forme del corpo e per il cibo.
Alcuni dei comportamenti più frequenti di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono: digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche (l’ingestione una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo), vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale, intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso, grandi abbuffate (quantità di cibo oggettivamente eccessiva ingerita in poco tempo con sensazione di perdita di controllo).
Anche un pensiero continuo rispetto al cibo o alle proprie forme corporee può essere un campanello d’allarme.
Nel nostro studio ci occupiamo dei principali disturbi del comportamento alimentare:
- Anoressia Nervosa
- Bulimia Nervosa
- Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder)
- Ortoressia, Vigoressia e Dsturbi Alimentari sottosoglia
- Disturbi della Nutrizione (Feeding Disorders)
L’infanzia non è sempre un periodo privo di insidie. Anche ai bambini può capitare di vivere situazioni fortemente traumatiche, e di sviluppare di conseguenza dei disturbi che possono minare lo sviluppo e il superamento delle varie tappe evolutive che ancora li attendono.
I traumi possono essere principalmente di due tipi: traumi relazionali (abbandono, trascuratezza e incuria o ipercuria, difficoltà relazionali in famiglia, ecc.) oppure traumi legati a situazioni di rischio elevato per la propria o altrui incolumità (terremoti, incidenti gravi, aver assistito o subito violenze o abusi, attacchi terroristici, rapimenti, ecc.).
In questi casi la Dott.ssa Fanny Bellio si avvale di tecniche psicoterapeutiche comprovate ed efficaci, come ad esempio l’EMDR.
I principali Disturbi sui quali operiamo sono i seguenti:
- Disturbo dell’Attaccamento
- Disturbo acuto da stress
- Disturbo Post Traumatico da Stress
Può capitare qualche volta di essere un po’ depressi, ma come facciamo a capire se e quando c’è la necessità o meno di un aiuto terapeutico?
Noi tutti siamo portati a vivere fluttuazioni dell’umore e la tristezza, se non troppo intensa, può esserci utile. Ad esempio, porci delle domande sul perché ci sentiamo così può indurci a capire di cosa abbiamo bisogno.
La depressione è il disturbo psicologico più diffuso al mondo e colpisce indipendentemente dall’età, dal sesso, dal livello culturale e dallo status socioeconomico.
Rappresenta qualcosa di molto più intenso e duraturo rispetto al semplice sentirsi “un po’ giù di tono”: autocritica, sensi di colpa, disperazione, mancanza di speranza verso il futuro, pessimismo eccessivo e pensieri di morte sono purtroppo spesso presenti in questo quadro.
E’ un disturbo dell’umore che interferisce con la capacità di pensare in modo lucido e realistico, altera le funzioni fisiologiche come ad esempio appetito e sonno, indebolisce la motivazione all’azione, crea terribile sofferenza emotiva dalla quale fa sentire incapaci di uscire.
E’ molto probabile che a ciò si associ un’incapacità di provare piacere nelle attività quotidiane, una compromissione del funzionamento socio-lavorativo e in altre aree importanti della vita.
Il terapeuta si propone di interrompere il circolo vizioso in cui la persona si trova intrappolata aiutandola, attraverso specifiche tecniche, ad identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stessa, sul mondo e sul futuro.
Gradualmente vengono, inoltre, attuati cambiamenti nel comportamento in direzione inversa rispetto alla tendenza, indotta dalla malattia, all’inattività e all’isolamento sociale.
Provare ansia o paura intensa è umano e legittimo, nel senso che nel quotidiano ci si trova a vivere situazioni che giustificano queste reazioni. Esse hanno infatti una funzione importante, come tutte le altre emozioni che si provano, che è quella di segnalare che un nostro scopo risulta minacciato o compromesso.
Questo vuol dire che esiste un’ansia “normale”, quindi sana e un’ansia “patologica”, che si differenzia dalla prima per il fatto che risulta eccessiva rispetto ad un reale pericolo.
Chi ne soffre inizia ad evitare determinate situazioni ritenute rischiose, limitando attività e abitudini che prima di star male affrontava tranquillamente e compromettendo quindi la qualità della vita e il senso di soddisfazione.
L’attacco di panico, nello specifico, consiste in un aumento repentino dell’ansia e della paura in un breve lasso di tempo e con un picco massimo di circa dieci minuti.
Avere qualche sporadico episodio nell’arco della vita non significa soffrire del disturbo di panico, patologia piuttosto diffusa e fortemente invalidante.
Tuttavia, è necessario tenere in considerazione che in realtà l’attacco di panico è un sintomo di diversi disturbi psicologici e in particolare dei disturbi di ansia.
Un intervento psicoterapeutico efficace, attraverso protocolli basati sull’evidenza empirica, punta ad interrompere i circoli viziosi tipici dell’ansia e ad allenare la capacità di gestire la le preoccupazioni e rimuginazioni e la reazione ad esse.
E’ assolutamente normale, in certe situazioni, avere per la testa dei pensieri insistenti che ci tormentano. C’è una differenza tra il significato colloquiale del termine ossessione e quello clinico.
In questo momento, in Italia, dal 2% al 3% della popolazione soffre di una qualche forma di disturbo ossessivo-compulsivo: patologia che si può manifestare nell’infanzia, a qualunque età con sintomi evidenti ed improvvisi, o più frequentemente in modo subdolo e graduale.
Diversamente dalle normali preoccupazioni, le ossessioni non sono delle paure fondate e legate a problemi reali della vita quotidiana.
In realtà è normale che alcuni pensieri intrusivi indesiderati irrazionali, assurdi, esagerati o bizzarri, passino occasionalmente nella testa di ogni persona. Le ossessioni patologiche presentano però una maggior frequenza, creano maggiore disagio emotivo (paura, ansia, disgusto, senso di colpa, ecc.), sono più difficilmente gestibili e durano più a lungo.
Sono pensieri, immagini mentali o impulsi involontari riguardanti diversi contenuti specifici che si manifestano ripetutamente nella mente di una persona che, pur rendendosi conto della loro infondatezza, in molti casi si sente costretta a mettere in atto una serie di rituali: comportamenti ripetitivi (es. lavarsi le mani, controllare se la porta di casa è stata chiusa, riordinare) o azioni mentali (es. contare, pregare, ripetere formule superstiziose) per ridurre lo stato di disagio che li attanaglia.
Queste risposte compulsive, dunque, riducono l’ansia e danno un senso di relativa sicurezza e tranquillità, anche se dura poco tempo.
Chi ne soffre, infatti, è spesso spaventato e stremato e cerca di evitare tutta una serie di situazioni, trovandosi nel tempo molto limitato sia nella vita sociale che lavorativa.
Singole circostanze o fatti ripetuti nel tempo, sono in grado di produrre reazioni emotive e corporee talmente forti che non sempre il cervello è in grado di elaborare.
Il trauma psicologico rappresenta un’esperienza di particolare gravità, che compromette il senso di stabilità e continuità fisica e psichica di una persona e può generare stress psicologico e molti disturbi che richiedono l’intervento dello specialista.
Diversi sono gli eventi che potenzialmente possono scatenare un trauma psicologico e non includono solamente l’esposizione a condizioni estreme, ma spesso possono riguardare anche esperienze molto comuni (venire trascurati o criticati dalle persone importanti, aver subito violenza verbale, problemi lavorativi, essere stati vittime di bullismo, perdere improvvisamente l’impiego o terminare una relazione importante, etc.) che influiscono notevolmente sul senso di valore personale, sulla sicurezza, sull’autostima e sul senso di efficacia.
Ciò che definisce un trauma non è necessariamente la gravità dell’evento, quanto piuttosto la reazione soggettiva e l’impatto sulla vita di una persona.
La mancata elaborazione spontanea di episodi disturbanti causa un continuo attivarsi delle emozioni e sensazioni corporee ad essi associate, creando un malessere generale anche senza che ci siano ricordi chiari di episodi specifici.
Si presentano piuttosto solo sensazioni o ricordi molto vaghi che nella vita presente si possono manifestare attraverso diversi sintomi e modalità di relazione disfunzionali nel rapporto con se stessi e con gli altri, anche a distanza di molti anni.
E’ importante intervenire nella risoluzione di un trauma perché questo, nel tempo, tende a “cronicizzarsi” dando vita a forte sofferenza psicologica.
Tanti sono i comportamenti e gli stati d’animo che possono portare a sofferenza psicologica la persona e che possono metterla in difficoltà con gli altri.
Ognuno di noi tende ad avere una struttura di personalità specifica che si sviluppa a seconda della propria predisposizione individuale e del contesto in cui si cresce.
C’è chi presenta una marcata impulsività e difficoltà in alcuni momenti ad organizzare i propri pensieri e chi, invece è talmente preoccupato per l’ordine e le regole da sentirsi rigidamente portato a funzionare in un certo modo, a non poter delegare e a percepire e manifestare le proprie emozioni con difficoltà.
Alcune persone per evitare di sentirsi escluse o perché sentono di non riuscire a condividere con gli altri, tendono ad avere una vita ritirata.
Spesso ciò che inibisce il contatto con gli altri è una radicata e dolorosa convinzione di valere poco e di essere inadeguati, temendo le critiche e la disapprovazione altrui.
Altre persone, senza qualcuno al loro fianco, si sentono smarrite, vuote e inutili perché si ritengono sbagliate e incompetenti. Tale considerazione di sé rende ovviamente insicuri, porta ad avere una bassa autostima e un forte timore di essere abbandonati.
Chi poi sta vivendo relazioni problematiche o la loro rottura, mancati riconoscimenti o insuccessi nell’ambito della sfera professionale, si trova a percepire una dolorosa discrepanza tra le aspettative e la realtà con un profondo senso di insoddisfazione per la propria vita.
Anche vivere repentini cambiamenti di umore può creare sofferenza e instabilità che possono generare instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri,
Quando queste tendenze portano sofferenza, mettono in difficoltà o compromettono le relazioni e la capacità di lavorare, un trattamento psicoterapeutico può essere molto di aiuto.